Tra i filoni di ricerca e di programmi curativi basati su spazi verdi naturali o costruiti, hanno oramai un ruolo consolidato l’ortoterapia (Horticoltural Therapy) e il giardino terapeutico (Healing Garden).
Il giardino del Centro Diurno Integrato della Fondazione Honegger RSA Onlus di Albino (BG), progettato da Francesca Neonato, Agronomo e Paesaggista, sui criteri ecoterapici, ha voluto ricostruire un ambiente familiare per gli Ospiti ma anche per i loro cari e per il personale. Vuole evocare un paesaggio rassicurante e inclusivo; è dimostrato infatti da una ormai vasta letteratura scientifica, che un ambiente accogliente e familiare è di conforto in condizioni di sofferenza e stress. Con una superficie di 600 m² in piena terra, il giardino è declinato in tre aree funzionali. La prima in corrispondenza della passerella d’ingresso è l’area Welcome, disegnata per trasmettere un senso di accoglienza per l’ospite e i suoi cari, ma anche di incontro per il personale e i visitatori; l’area Sensory/Energy Garden ospita l’anello del wondering attorno a piante aromatiche-officinali e gli orti rialzati; il Waterscape con la fontana scultura UOVO è dedicata alla contemplazione e al riposo. Sulle fasce perimetrali e lungo il viale di ingresso alla struttura, siepi arbustive favoriscono la privacy e la sensazione di embracement, mentre al confine verso la strada una densa fascia arbustiva protegge la visuale e con specie di interesse faunistico. In ciascuna area funzionale è stato messo un gazebo, completamente avvolto da rampicanti profumati, mentre una lunga pergola accompagna la facciata, con piante familiari come la vite e il glicine.
Il progetto del giardino è stato sviluppato in armonia con quello architettonico, per realizzare una struttura assistenziale priva di connotazione ospedaliera; per questo le atmosfere ricercate sono affini a strutture di tipo ricreativo, ricettivo o alberghiero; è stato quindi di fondamentale importanza pensare una relazione tra gli spazi interni e il giardino dedicato che lo circonda.
Lungo i due lati principali del fabbricato, grandi arcate scandiscono e organizzano i differenti spazi giorno; la luce e la vista del giardino danno luogo a suggestive atmosfere, al contempo di riparo, ma anche di piacevole connessione quasi tattile con l’esterno.
Sono stati limitati nel giardino i contrasti luminosi e quelli di temperatura e di umidità, evitando i punti di sosta in pieno sole o troppo all’ombra. Si è data molta attenzione ai profumi e ai suoni, ma anche al tatto, stimolato dal contatto fisico con la fontana scultura ad uovo, fatta per essere accarezzata mentre un velo d’acqua inumidisce le mani. La bellezza della natura accoglie tutto l’anno in forme diverse, con fiori e foglie colorate, bacche e semi appetitosi, geometrie ed architetture sinuose.
Con la finalità di rendere consapevole e migliorare l’utilizzo del Giardino terapeutico all’interno delle attività previste dall’Ente, la Fondazione ha organizzato per i propri operatori, incontri di formazione che verranno tenuti a cura della Dott.ssa Francesca Neonato, Agronomo e Paesaggista , in collaborazione con prof. Giulio Senes, dell’Università di Milano; l’auspicio è che questo percorso legato al verde terapeutico possa promuovere e migliorare la salute e il benessere dei nostri Ospiti e Residenti, dove per salute intendiamo “uno stato di complessivo benessere fisico, mentale e sociale e non solo assenza di malattia o infermità” (Organizzazione Mondiale della Sanità, 1948).